Certo l'homebrewing e' il regno del "fai da te": ma non e' il regno dei pastrocchioni. Vi sono principianti che, presi dall'entusiasmo si mettono, al loro primo batch, a sconvolgere tutte le regole accumulate in secoli di esperienza birraria: igiene approssimato, attrezzatura inadatta, temperature sconvolte a piacere, lieviti messi a bollire in acqua a sessanta gradi, eccetera.
Ognuno e' libero di perdere il suo tempo come vuole, ma gli esperimenti e' bene lasciarli a chi, gia' esperto, modifica a ragion veduta alcune variabili per aumentare la sua conoscenza dell'arte birraria.
In modo particolare, chi comincia farebbe bene a usare materiale certo, proveniente da fonti sicure, seguendo le regole (semplicissime) codificate. E' un peccato vedere persone che si disamorano dell'homebrewing perche' hanno prodotto birra usando, ad esempio, lievito da fornai, che non e' selezionato e che quindi non puo' dare una birra buona, o addirittura tentando di birrificare con polveri lievitanti tipo "Bertolini" o "Paneangeli", che lieviti (cioe' saccaromiceti) non sono, ma semplicemente polverine che per reazione chimica (tipo quella delle polveri per acqua frizzante) producono nell'impasto una massa di microbollicine che lo alleggerisce e lo fa gonfiare, ma non agisce sulla lavorazione degli amidi e degli zuccheri.